È stato già appreso che è normale sentirsi più stressati del solito dopo l’intervento.
Dopo l’intervento chirurgico, la reazione allo stress eleva il metabolismo che aumenta la necessità di calorie. In questo modo si rischia di prendere decisioni nutrizionali sbagliate, come saltare i pasti e assumere cibi più pratici ma meno salutari, come fast food e alimenti trasformati.
Tali scelte sono in parte dovute ai livelli elevati di ormoni dello stress, che fanno aumentare il desiderio di consumare grassi e zuccheri.
Sfortunatamente, mangiare molto cibo spazzatura e zucchero nonché saltare i pasti crea, di fatto, stress fisico per il nostro organismo, che va ad aggiungersi al carico di stress complessivo. Maggiore stress fisico ritarderà la guarigione dall’artroplastica del ginocchio. Quando si scelgono alimenti più sani e ricchi di sostanze nutritive, la capacità di affrontare lo stress migliora dal momento che abbiamo eliminato una fonte di stress fisico dalla nostra vita.
Quando mangiamo meccanicamente, introduciamo cibo nel nostro organismo quasi senza rifletterci. Non assaporiamo davvero il cibo, né tantomeno riflettiamo sul motivo per cui lo stiamo mangiando. Dopo l’intervento chirurgico, quando non è possibile svolgere le attività consuete, è altamente probabile che si possa mangiare semplicemente per “impegnare il tempo”.
Dopo un intervento chirurgico importante come quello di artroplastica dell’anca, è importante controllare l’alimentazione. Ecco perché:
Se il paziente ha già un peso sano, è buona norma concentrarsi sui tipi di alimenti che assume. Anche se il proprio peso è sano, è importante assumere proteine, vitamine, minerali e acqua in misura sufficiente.
Se il paziente è sottopeso, dovrà assicurarsi di assumere la quanti di alimenti sani necessaria a conferire all’organismo le proteine e altre sostanze nutritive di cui ha bisogno per favorire la guarigione del ginocchio.
Se il paziente è in sovrappeso, è una buona occasione per dei cambiamenti nello stile di vita che potrebbero tradursi in un peso e, in generale, una vita più sani. Raggiungere un peso più sano può ridurre il rischio di problemi negli anni a venire man mano che si guarisce dall’intervento.
Se si intende iniziare a impegnarsi a perdere peso, è buona norma consultare il medico per eventuali modifiche all’alimentazione che si desidera apportare dopo l’intervento chirurgico. Il medico può contribuire ad accertarsi che il paziente assuma le sostanze nutritive necessarie per guarire.
Quali sono le sostanze nutritive importanti per la ripresa?
Proteine: mantengono ottimale il sistema immunitario e aiutano a sviluppare i muscoli (uova, formaggio, pollame, pesce, soia)
Vitamina C: contribuisce alla produzione di collagene, fondamentale per sviluppare legamenti e tendini (frutta e verdura, bacche, patate)
Calcio: favorisce lo sviluppo di ossa forti (spinaci, latticini)
Vitamina D: favorisce l’assorbimento di calcio
La caffeina, i cibi ricchi di zucchero e sale e l’alcol rallentano la guarigione delle ossa impoverendo il corpo delle sostanze nutritive essenziali.
È inoltre altrettanto importante rimanere idratati e consumare cibi ricchi di fibre per prevenire la stipsi.
Cosa si intende per pasto sano?
Gli esperti in materia di salute consigliano di riempire metà del piatto con frutta e verdura.
Mangiare più frutta e verdura può ridurre il rischio di sviluppare gravi problemi di salute quali infarto, ictus o alcuni tipi di cancro. Si assumeranno inoltre maggiori sostanze nutritive necessarie all’organismo per guarire dall’intervento chirurgico. Assumendo più frutta e verdura, si avvertirà una necessità sempre minore di assumere alimenti non salutari come patatine, dolci e cibi fritti.
La prossima volta che ci si ritrova a fare uno spuntino in maniera meccanica, consigliamo di chiedersi: “Sto mangiando per fame? Oppure perché sono triste, preoccupato, stressato o sto provando qualche altra emozione negativa?”
Bibliografia
Eat Right, 2018, Eating for strength and recovery, Academy of Nutrition and Dietetics; consultazione: 22 dicembre 2020.
NHS, 2019, Eat well; consultazione: 22 dicembre 2020