Vai al contenuto principale
Che tipi di sigillanti esistono?
Andrea Sandri avatar
Scritto da Andrea Sandri
Aggiornato oltre 2 anni fa

SIGILLANTI SILICONICI

I sigillanti siliconici sono le masse di tenuta di gran lunga più importanti, tanto da diventare spesso i sigillanti per antonomasia e questo per una serie di caratteristiche tecnico-applicative, meccaniche e chimiche eccezionali e per la loro eccellente resistenza all’invecchiamento. Sono sigillanti monocomponenti che reticolano per reazione chimica con l’umidità ambientale; sono praticamente insensibili alle radiazioni UV, agli agenti atmosferici ed alle escursioni termiche. Hanno un comportamento elastico anche a temperature molto basse: nessun altro sigillante mantiene l’elasticità con altrettanta efficacia al variare delle condizioni ambientali (temperatura di esercizio da -50 a + 150 °C). Sono inoltre caratterizzati da un ritiro praticamente nullo, con ottima stabilità in cartuccia, buona rapidità di indurimento e buona resistenza chimica verso agenti acidi e basici e gran parte dei solventi.

Di contro non sono verniciabili e non aderiscono su superfici umide.

Se il colore viene spesso usato come unico motivo di scelta di un sigillante siliconico, in realtà bisognerebbe tener presente che il tipo di reticolazione è uno dei parametri più importanti: i siliconi acetici sono più indicati per adesione alle superfici ceramiche ed al vetro (materiali non porosi) mentre i siliconi neutri sono più indicati su supporti di natura polimerica, su superfici porose e su metalli. Inoltre, il sigillante “buono” non è solo quello che aderisce: la qualità si vede anche nella variazione di volume dopo indurimento. La UNI 11673-1 indica il 10% come limite massimo ammissibile di perdita di volume: maggiore è il ritiro, maggiore è lo sforzo di trazione a cui la sigillatura è sottoposta e maggiore è il deperimento dei giunti nel breve intervallo. Un silicone non puro ma tagliato con plastificanti non silossanici, si ritirerà creando anche delle situazioni favorevoli al ristagno dell’acqua, rischio, quest’ultimo, da prevenire sempre.

SIGILLANTI ACRILICI

I sigillanti acrilici vengono impiegati soprattutto su giunti di raccordo poco sollecitati meccanicamente dove sia richiesta la verniciabilità della superficie. Possono essere certificati per impieghi all’interno e/o all’esterno purché in assenza di ristagno d’acqua in quanto anche allo stato indurito potrebbero riemulsionarsi. Sono caratterizzati da un’ottima adesione ai supporti porosi, anche senza applicazione di primer, e hanno una buona resistenza ai raggi ultravioletti. Le controindicazioni non sono trascurabili: in fase di asciugatura presentano un discreto ritiro in quanto il processo avviene per evaporazione dell’acqua, appena applicati sono sensibili alla pioggia, induriscono lentamente, alle basse temperature irrigidiscono. Non sono conformi alla UNI 11673-1 in quanto, per loro natura, hanno un allungamento d’esercizio che può arrivare fino al 18% e mai al 25% come richiesto. Bisogna poi ricordare che una sigillatura acrilica

successivamente tinteggiata, potrebbe comunque evidenziare problemi di cavillatura superficiale se, in seguito alla sollecitazione del giunto, la pittura è meno elastica del sigillante sottostante.

SIGILLANTI IBRIDI

Una valida alternativa ai siliconi neutri o acetici sono i sigillanti a base di polimeri ibridi soprattutto quando vengano richieste caratteristiche di sovraverniciabilità e adesione ai supporti umidi. Il polimero si definisce ibrido perché è una formulazione chimica che unisce la forza del poliuretano e la versatilità del silicone. A seconda del modulo elastico, più o meno basso, sono impiegati come sigillanti per giunti di dilatazione o adesivi elastici in grado di assorbire vibrazioni meccaniche, sonore e dilatazioni termiche differenziali degli elementi incollati. Sono idonei per applicazioni in facciata, all’interno e all’esterno, su giunti verticali e orizzontali, anche con climi freddi. Aderiscono senza bisogno di un primer alla maggior parte dei supporti presenti in edilizia e nell’industria, lisci, porosi, anche umidi, purché puliti e consistenti. Garantiscono ai giunti resistenza meccanica, resistenza agli agenti atmosferici e all’invecchiamento; non contengono sostanze pericolose (isocianati, solventi), non corrodono i metalli e non riducono il volume iniziale in fase di indurimento.

SIGILLANTI POLIURETANICI

I sigillanti poliuretanici sono adatti, in funzione alla formulazione ed alle relative certificazioni d’uso, per incollaggi elastici e sigillature verniciabili di giunti di raccordo e dilatazione, in facciata e a pavimento, all’interno e all’esterno.

Aderiscono alla maggior parte dei supporti, lisci o porosi, anche umidi, purché puliti e consistenti. Inoltre garantiscono resistenza meccanica e agli agenti atmosferici, non corrodono i metalli e non riducono il loro volume iniziale. Di contro hanno una delicata stabilità in cartuccia, una notevole sensibilità alle radiazioni UV ed alle escursioni termiche, presentano un forte irrigidimento alle basse temperature e contengono isocianati che sono sempre meno graditi in cantiere e negli ambienti di lavoro chiusi in quanto classificati come sostanze pericolose per l’organismo.

Hai ricevuto la risposta alla tua domanda?