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L'installazione del serramento
Quanto è importante il risparmio energetico?
Quanto è importante il risparmio energetico?
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Scritto da Andrea Sandri
Aggiornato oltre una settimana fa

Il risparmio energetico dell’edificio, di cui il serramento è uno degli elementi tecnologici che lo costituisce, assume oggi particolare rilevanza.

Questa crescente sensibilità ha fatto sì che il settore, grazie a ricerca e sperimentazione, sia oggi in grado di offrire prodotti sempre più performanti. Aumentano gli spessori dei profili e la stratigrafia dei vetri a beneficio delle prestazioni sia termiche che acustiche, ma aumenta significativamente anche il peso dei serramenti. Nella progettazione di un sistema di installazione di un serramento esterno non si può, quindi, trascurare un’analisi del comportamento dell’intero sistema. Oggi le tecniche diagnostiche non distruttive permettono un’accurata valutazione qualitativa dell’involucro termico dell’edificio mediante termografia all’infrarosso e della sua permeabilità all’aria.

L’impiego della termografia (foto 1) consente di verificare:

- la buona esecuzione dell’isolamento termico, inclusa la rilevazione dei ponti termici;

- la presenza di umidità che provoca un aumento del valore di trasmittanza dei materiali (e che conduce a un aspetto “freddo” delle superfici a causa della tendenza dell’acqua a evaporare quasi sempre);

Con l’ avvento di serramenti sempre più performanti e ambienti sempre meno ventilati e stagni di particolare rilievo è il fenomeno della condensa. Questo fenomeno che si è sempre manifestato nelle abitazioni, avviene in relazione alla struttura dell’edificio, alle

circostanze abitative e alle condizioni climatiche esterne e interne.


Secondo Il DM 26/6/15 (pubblicato sulla G.U. 15 luglio 2015), che definisce i requisiti minimi per l’efficienza energetica degli edifici in vigore dal 1 ottobre 2015, riporta all’allegato 1 art. 2.3 comma 2:


Nel caso di intervento che riguardi le strutture opache delimitanti il volume climatizzato verso l’esterno, si procede in conformità alla normativa tecnica vigente (UNI EN ISO 13788), alla verifica dell’assenza:

- Di rischio di formazione di muffe, con particolare attenzione ai ponti termici negli edifici di nuova costruzione;

- Di condensazioni interstiziali;

Queste prescrizioni appaiono più restrittive rispetto a quelle precedentemente previste dal DPR 59/09, che prevedeva la verifica del rischio di condensazioni superficiali (in luogo del rischio di muffa) e prevedeva la possibilità di presenza di condensazione interstiziale purché in quantità limitata e completamente rievaporabile nell’arco di un anno.

Regolarmente, con l’inizio della stagione fredda, sorge il problema della formazione d’acqua di condensa sul vetro isolante e nelle battute della finestra. Le vecchie finestre lasciavano penetrare l’aria asciutta esterna verso l’interno dei locali creando una micro ventilazione, di contro però si avevano elevate dispersione termiche, oggi utilizzando sistemi sempre più ermetici questo non può più avvenire se non con dovuti accorgimenti. Le cause principali del fenomeno vanno ricercate anche nelle tecniche di costruzione e nel complesso involucro sempre più impermeabile. La condensa è un fenomeno naturale collegato all’evaporazione dell’acqua presente nell’aria. A temperature elevate, l’aria assorbe il vapore acqueo fino alla saturazione e aumenta il suo volume. Raffreddandosi, l’aria espelle il vapore che, a contatto con una superficie più fredda, si condensa trasformandosi in gocce d’acqua. Queste gocce, che si depositano sulla superficie fredda, sono dette anche rugiada, perché la temperatura alla quale avviene questa trasformazione è detta temperatura di rugiada. In funzione di una temperatura ambiente e di una determinata percentuale di umidità, la tabella seguente permette di ricavare la temperatura del punto di rugiada in base al raffreddamento dell’aria riportato nelle colonne dell’umidità relativa.

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