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Considerazioni progettuali dei giunti e dei piani funzionali
Considerazioni progettuali dei giunti e dei piani funzionali
Andrea Sandri avatar
Scritto da Andrea Sandri
Aggiornato oltre 2 anni fa

Giunto muratura – controtelaio (primario)

Nell’approfondire gli aspetti di un buon sistema di posa attraverso lo studio dei piani funzionali e con l’ aiuto della norma UNI 11673 precedentemente descritta dobbiamo considerare il primo elemento critico, che è il fissaggio del serramento alla muratura realizzato principalmente attraverso questi diversi sistemi:

- Falso telaio;

- Ancoraggio con tasselli diretti alla muratura;

- Staffe (in caso di cappotto esterno);

- Ancoraggio su vecchio telaio (ristrutturazione);

Il falso telaio determina e garantisce le esatte dimensioni e il parallelismo del vano in cui viene installato il serramento, ma ne deve garantire anche un adeguato punto d’ancoraggio - qualunque sia il tipo di materiale con cui viene realizzato e la forma che lo contraddistingue - per alloggiare i vari elementi come oscuranti, zanzariere e protezioni.

I materiali utilizzati per realizzare controtelai possono variare a seconda dell’applicazione e sono:

- Legno marino - OSB;

- Composti con tagli termici o materiali isolanti;

- Lamiera sagomata o tubo zincato (Prodotto ormai obsoleto e non più utilizzabile);

Sempre più spesso, inoltre, si stanno utilizzando controtelai prefabbricati e isolati a monoblocco che consentono una definizione completa del contorno finestra; spesso sono anche predisposti all’inserimento dei fissaggi per gli oscuranti esterni o hanno il cassonetto per tapparelle integrato. Nelle ristrutturazioni, per non effettuare opere murarie, è usuale utilizzare il vecchio telaio di legno come supporto al nuovo infisso andando a rivestire il tutto.

Ogni supporto trova la giusta funzionalità, ma spesso per abitudini locali o questioni economiche il controtelaio viene posizionato e scelto senza considerare le problematiche che possono insorgere successivamente, dobbiamo pertanto tenere in buona considerazione che utilizzare un controtelaio errato porta a:

- Ponti termici che spesso si creano in seguito all’utilizzo di controtelai in lamiere presso-piegate che mettono in collegamento l’ambiente esterno con quello interno;

- L’ossidazione di acciaio o alluminio non trattato e installato in aree particolarmente aggressive come zone costiere o industriali;

- Corrosione che si genera quando due metalli diversi, in contatto, sono esposti a un ambiente umido: le loro reattività danno origine a una cella galvanica facendo corrodere il metallo con il potenziale minore;

In aggiunta a quanto prima descritto è fondamentale identificare la giusta collocazione del controtelaio dettata dalla stratigrafia del muro, e dalla presenza del cappotto esterno. Installare un controtelaio non idoneo in corrispondenza dell’isolamento della muratura o posizionare lo stesso, anche se isolato, in caso di cappotto senza considerare che il perimetro esterno della muratura deve avere la

superficie isolata e deve andare in battuta sul controtelaio, è compromettere la qualità del serramento che si installa creando dei ponti termici. È buona norma, infatti, che l’andamento delle linee della temperatura sulla stratigrafia del muro (isoterme) sia il più lineare possibile. Ogni particolare che modifica o interrompe questa linearità può portare a passaggi di flussi di calore che danneggiano il beneficio termico che si voleva ottenere. Altro aspetto spesso sottovalutato è il taglio termico del davanzale inferiore sia della finestra che delle portefinestre specie nelle ristrutturazioni.

È indispensabile che la parte esterna non sia in contatto con la parte interna del fabbricato: vanno divise utilizzando materiale isolante che separi i due ambienti. Sarebbe utile pertanto far girare anche nella parte inferiore il controtelaio se a taglio termico e far appoggiare i marmi o le finiture su di esso. Questo permetterebbe la creazione del taglio termico inferiore. Spesso questa operazione non è fattibile in fase di ristrutturazione, pertanto si dovranno trovare e prevedere soluzioni idonee, per quanto possibile, creando una barriera isolante verso l’interno tramite rivestimenti o il taglio del davanzale stesso.

Si ricorda che i vecchi edifici presentavano nella parte sottostante delle finestre i termosifoni: questo accorgimento serviva a evitare che la parte superficiale del davanzale e del serramento a contatto arrivassero a temperature invernali molto basse creando condensa interna. Non sono da dimenticare poi i ponti termici creati dai cassonetti, in questo caso l’utilizzo di monoblocchi isolati o cassonetti ispezionabili esterni non interrompono lo strato isolante della muratura. Esempi di corretta installazione e correzione del ponte termico su davanzale di finestre in ristrutturazione.

Nel caso si utilizzassero cassonetti con ispezione interna classici o in sostituzione dei vecchi in legno, si consiglia di rendere il tutto più impermeabile possibile al passaggio d’aria tra interno ed esterno, e utilizzare dei materassini coibentati per isolare le superfici interne allo stesso.

Altri elementi non trascurabili sono gli spazi che si creano tra tapparella e celino:

questi possono far entrare notevoli quantità d’aria creando una camera ventilata e fredda a contatto diretto con la parete interna. Si dovrebbero pertanto prevedere chiusure (spazzolini) di dimensioni idonee in modo tale da creare una camera semi ventilata che possa mantenere una temperatura più costante. I cassonetti, inoltre, sono il canale principale attraverso cui passa il rumore, pertanto, tutti gli accorgimenti trattati sono utili ad aumentare le prestazioni dello stesso.

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